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07 Settembre 2022

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Capestrano a volo d’uccello. Cosa visitare?

Capestrano a volo d’uccello. Cosa visitare?

Cosa visitare se capiti nel borgo di Capestrano?

Se Capestrano, luogo in cui è situata la nostra tenuta, è considerato uno dei posti più evocativi di tutto l’Abruzzo, certamente vi saranno delle ragioni.

Ricco di arte e cultura, Capestrano costituisce una gradevolissima attrattiva non soltanto per i suoi edifici storici, ma per tutto il paesaggio che lo circonda.

Famoso per la scoperta del guerriero di Capestrano nel 1934, la storia di questo posto non si ferma certo qui.

In quest’articolo, tenteremo di fare una lista dei posti da visitare.

La faremo in modo agile e veloce, quasi che, volando sulle ali di un uccello, osservassimo il paesaggio dall’alto.

Siete pronti?

Visitare Capestrano: fra storia e natura

Quando parliamo di Capestrano ci riferiamo a un bellissimo borgo storico, diventato simbolo dell’Abruzzo.

La sua suggestività deriva dal fatto che conservi ancora la struttura urbanistica dei tipici borghi abruzzesi.

Situato su un’altura a scopo difensivo, il borgo è circondato da una spessa cinta muraria che, in passato, difendeva la città dagli attacchi esterni.

Come dicevamo, però, Capestrano non è soltanto storia, ma anche natura meravigliosa e incontaminata; caratteristiche che sono proprie di tutta la regione Abruzzo.

Il borgo di Capestrano domina un’ampia vallata, la cui veduta offre uno spettacolo a cui è difficile rimanere indifferenti.

Il paesaggio che circonda Capestrano è attraversato dal fiume Tirino, corso che è stato insignito del titolo di fiume più pulito d’Italia.

Acque limpidissime e un ecosistema antico, paradisiaco, lontano dalla vita cittadina.

Tanto per rimarcare l’aspetto paesaggistico, ricordiamo che Capestrano costituisce la porta d’accesso meridionale al Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Visitare il borgo di Capestrano

Tenendo ferme le ali nell’area del borgo di Capestrano, i simboli storici da visitare non sono pochi.

La storia del borgo di Capestrano è molto più antica di quanto non si creda.

Se è vero che le prime annotazioni circa l’area fortificata risalgono al 1200, alcuni rilevamenti archeologici disvelano i primi insediamenti già nel Neolitico.

Senza contare, inoltre, le tracce lasciate dalle antiche popolazioni italiche, come i vestini, di cui abbiamo già parlato.

L’accesso all’interno dell’area fortificata era possibile attraverso cinque porte, oggi perfettamente conservate.

  • Porta Parete
  • Porta del Sacco
  • Porta del Lago
  • Porta La Palma
  • Porta Castello (chiamata anche Porta la Macchia)

Breve storia di Capestrano

Con le nostre ali, sarebbe piacevole volare anche indietro nel tempo, attraversando l’avvicendarsi dei vari fatti storici di Capestrano.

Il toponimo della città ha origini tardomedievali -Caput trium amnium- e si riferirebbe alla costruzione del borgo in una zona protetta e sopraelevata, circondata da un’impenetrabile fortificazione.

Dopo l’invasione della valle del Tirino (Trium amnium e, in seguito, Titanium) da parte dei saraceni – che avvenne fra il IX e il X secolol’insediamento, originariamente ubicato lungo la vallata, fu trasferito su un promontorio.

Fu nel 1284 che il borgo di Capestrano passò sotto la proprietà di Riccardo d’Acquaviva di S. Valentino, su donazione di re Carlo d’Angiò.

Da questo momento in poi il borgo passò, grazie alla sua bellezza e particolarità, sotto le mani di diversi nobili e famiglie aristocratiche.

Un’architettura mista

Questo giro di passaggi contribuì a rendere l’aspetto del borgo sempre più vario e particolare, con un’architettura medievale mista ad alcuni elementi rinascimentali.

I lavori di ampliamento al castello che domina il borgo iniziarono proprio nel periodo rinascimentale, quando, nel 1463, la città passò sotto l’egida di Antonio Piccolomini.

I visitatori più scrupolosi potranno scorgere il blasone della famiglia Piccolomini in due punti specifici del castello: il rivellino all’ingresso e una parete del pozzo.

Successivamente, il borgo fu ceduto alla famiglia deMedici che ne detenne la proprietà fino all’arrivo dei Borbone nel 1806.

Il borgo

Cosa visitare del borgo di Capestrano?
Già il solo centro abitato offre una veduta bellissima e suggestiva, dove il tempo sembra essersi fermato.

Entrati da una delle cinque porte storiche, un intricato dedalo di scalinate in pietra ed edifici stagliati serratamente attorno si offre ai nostri occhi come un mondo antico che improvvisamente risorga.

Ora non rimane che spostarci fra i vari monumenti.

Chiesa di S. Maria della Pace e altri monumenti

All’altezza della piazza, non potrete non notare l’antica chiesa di S. Maria della pace.

Proprio qui è sepolto Antonio Piccolomi.

La chiesa è stata realizzata nel XVII secolo, usando come base un edifico religioso già esistente.

L’interno è caratterizzato da un’architettura in stile barocco a tre navate.

All’esterno un particolare campanile dalla forma “a cipolla”.

Gli edifici religiosi da visitare a Capestrano sono molti, simboli della grande fede mostrata dalle varie famiglie che si sono succedute.

  • Chiesa di S. Biagio, alla quale si fa menzione già nel 1100.
  • Convento francescano di S. Giovanni: qui è conservata una bibbia in pergamena del XV secolo e una bolla siglata da Papa Urbano IV nel 1262.
Entrambe le foto sono estratte dall’archivio fotografico del Comune di Capestrano.

Visitare il castello Piccolomini di Capestrano

Volando su Capestrano, non possiamo mancare di planare sui bastioni del castello Piccolomini.

L’aspetto attuale del castello è frutto di diversi lavori di rimaneggiamento nel passaggio dello stesso fra le varie famiglie ed è fatto risalire, storicamente, al 1485.

Il nome resta vincolato a quello di Piccolomini che, da quello che era in origine il castello, lo trasformò in una vera fortezza.

Qui, dicevamo, è ancora visibile lo stemma della famiglia Piccolomini: si tratta di cinque mezzelune posizionate in modo da formare una croce. Una corona le sormonta.

All’ingresso vi accoglierà una riproduzione a grandezza naturale del Guerriero di Capestrano, di cui abbiamo già parlato. L’originale, come sapete, è conservato al Museo archeologico nazionale d’Abruzzo.

Il cortile interno, reca un pozzo di marmo che risalirebbe al 1400 e una serie di percorsi lungo le mura con la veduta di una torre quadrata.

A seguito di alcuni lavori di restauro è possibile ora visitare alcune sale al piano superiore.

Il castello è visitabile gratuitamente e alcune stanze ospitano gli uffici del Comune del paese.

L’abbazia di S. Pietro ad Oratorium

Il nostro volo non può terminare senza appollaiarci sul cuspide dall’Abbazia di S. Pietro ad Oratorium.

Costruita inizialmente nel VIII a nome di San Pietro in Trite da Desiderio, sovrano presso i Longobardi.

L’edificio fu poi rimaneggiato fra l’XI e il XII secolo, riadattandolo secondo gli stilemi dell’architettura romanica.

Oltre alle tre navate terminanti con un abside, il ciborio del XII secolo e l’affresco di Cristo in trono fra gli Evangelisti, l’edifico è famoso per il cosiddetto quadrato del Sator: il quadrato magico di Capestrano.

Sulla facciata della chiesa, che ha conservato le sue sembianze originali, proprio alla sinistra del portale, è presente un blocco di pietra con incisa un’iscrizione latina capovolta: Sator, Arepo, Tenet, Opera, Rotas.

L’iscrizione è palindroma: da qualunque direzione si decide di leggerla, la sequenza di parole resta la stessa.

Ancora oggi, l’iscrizione costituisce un mistero su cui storici e studiosi continuano a dibattere.

Chissà se potreste essere proprio voi, in visita a Capestrano, a risolvere il mistero…

La tenuta il guerriero di Capestrano

Ora che sai cosa visitare del borgo di Capestrano, che ne diresti di venire a trovarci nella nostra Tenuta?

Fra storia e bellezze naturali, visita la pace dei nostri posti, cerca qualche tartufo nel verde della tenuta, oppure viaggia per le acque bellissime del fiume Tirino con la nostra canoa.

Visita la nostra pagina per saperne di più.

Ti aspettiamo.

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